Feel

05.10.2024 – 26.10.2024

Una mostra di Flavio Faganello


Feel_Flavio FaganelloFlavio Faganello, Senza titolo (dettaglio), Löcherhof di Val Martello, 2003, fotografia, Archivio Flavio Faganello.


Sala Espositiva | Via Pietralba 29, Laives
Una mostra di Flavio Faganello
A cura di Margherita Cestari


“Feel” è una mostra personale che espone una selezione di opere del fotografo e fotoreporter trentino Flavio Faganello (1933 – 2005). L’esposizione si concentra in particolare su una serie di scatti editi nella raccolta “Gli eredi della solitudine” (1973), una foto-inchiesta sulla condizione dei masi di montagna altoatesini realizzata da Faganello in collaborazione con il giornalista trentino Aldo Gorfer: un lavoro che ritrae la vita quotidiana dei pochi abitanti dei masi secolari, riflettendo al contempo sui mutamenti del paesaggio e sul fenomeno della disantropizzazione.


All’interno della mostra, grazie a un allestimento multisensoriale, le visitatrici e i visitatori sono invitati a immergersi in quelle percezioni che hanno pervaso il fotografo nel preciso istante in cui nasceva l’immagine che oggi si presenta sotto forma di fotografia. Si potrà così entrare in contatto non solo con ciò che l’autore ha osservato attraverso l’obiettivo, ma anche con ciò che questi ha percepito al momento dello scatto.


L’esposizione rimarrà aperta fino a sabato 26 ottobre, dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alle 19:00. Il venerdì e il sabato rimarrà aperta anche di mattina dalle ore 10:00 alle 12:00.
Mostra e inaugurazione a ingresso libero.



L’ARTISTA


Nato nel 1933 a Terzolas, in Val di Sole (TN), è stato un fotografo e un fotoreporter dallo spiccato interesse etnografico. A partire dagli anni Cinquanta, dopo essersi formato in Trentino, si dedica alla fotografia dapprima lavorando presso l’agenzia fotografica Publifoto di Milano e in seguito in vari viaggi in Italia e all’estero. Durante queste prime esperienze affina la tecnica e matura la propensione per la documentazione sociale. A partire dall’inizio degli anni Sessanta, Faganello si occupa di fotogiornalismo per diversi quotidiani trentini. Parallelamente a questi incarichi, inizia a lavorare autonomamente, sviluppando la propria ricerca personale attorno alle tematiche del cambiamento sociale, del paesaggio e soprattutto dell’essere umano.
La sua ricerca autonoma in qualità di freelance, fortemente votata all’interesse documentario sul fronte etnografico e sociale, dà vita a diverse collaborazioni. Collabora con la RAI – Radiotelevisione italiana e stringe un sodalizio professionale con Aldo Gorfer, rinomato giornalista trentino. Assieme a quest’ultimo realizza delle foto-inchieste sulla storia e sulle popolazioni del Trentino Alto-Adige, da cui nascono i due capolavori “Solo il vento bussa alla porta” (1970) e “Gli eredi della solitudine” (1973).
L’ultimo periodo di attività vede il fotografo focalizzato prevalentemente su studi monografici e sull’impiego del colore in fotografia, nonché in volumi volti alla promozione del territorio regionale.
Faganello muore a Trento nel 2005.

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